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Le Autorità per la privacy, raggruppate nella rete internazionale del Global Privacy Enforcement Network (GPEN), hanno chiesto alle piattaforme che propongono app su smartphone e tablet di obbligare gli sviluppatori ad informare gli utenti, prima che questi scarichino le APP sugli eventuali dati personali che verranno raccolti e sul loro uso. APIHM, che da tempo evidenzia benefici e rischi connessi all'uso delle APP, aveva infatti organizzato lo scorso 25 settembre a Pisa un interessante workshop per trattare i nuovi aspetti del trattamento dei dati legati all'uso di queste nuove tecnologie.

La raccomandazione del network segue l'"indagine a tappeto" ("sweep") promossa dal GPEN in primavera, i cui risultati hanno destato molta preoccupazione tra i Garanti per la privacy: molte delle APP più scaricate dagli utenti chiedono infatti l'accesso ad una gran quantità di dati senza spiegare adeguatamente per quali scopi queste informazioni sarebbero state usate. Si ricorda infatti che su un totale di oltre 1200 applicazioni esaminate in tutto il mondo, appena il 15% risulta dotato di un'informativa privacy realmente chiara. Nel 59% dei casi è stato difficile per le Autorità di protezione dati reperire un'informativa privacy prima dell'installazione.

 

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