Il Garante della Privacy avvia un’indagine sulla falla nella Rete di Lombardia Informatica che ha permesso per mesi di accedere ai dati personali di chiunque. Minori compresi. L’Autorità indipendente, che si occupa proprio di controllare il rispetto della protezione dei dati personali, vuole vederci chiaro dopo la denuncia di ieri del Corriere della Sera. Il problema è che fino a sabato scorso bastava compilare un modulo online pubblicato sul sito della Regione per avere accesso a informazioni riservate. Nessuna operazione per esperti hacker: il varco poteva essere aperto con pochi clic. Digitando il codice fiscale di un cittadino lombardo, come per magia, si riusciva a risalire all’indirizzo dell’abitazione e persino, in alcuni casi, al cellulare. Bastava collegarsi al «Modello unico per la trasmissione degli atti» ( www.muta.servizirl.it ) e scaricare il certificato per l’autorizzazione unica ambientale (Aua).

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